Alla luce della vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni politiche, tutti i leader d’Europa si sono congratulati con la nuova premier.
«Gli italiani hanno dato una lezione di umiltà alla Ue». Sono queste le parole di Jordan Bardella, leader del partito di Le Pen. Bardella è stato il primo a congratularsi con la Meloni per la sua vittoria. I sovranisti europei, dalla Svezia alla Francia, Polonia e Spagna, hanno dato i loro auguri alla nuova premier italiana, Giorgia Meloni, vincitrice di queste elezioni politiche 2022 con il suo partito Fratelli d’Italia.
Il silenzio di Bruxelles
Nel frattempo, a Bruxelles, i vertici rimangono in silenzio. Jordan Bardella su Twitter: «Gli italiani hanno dato una lezione di umiltà all’Unione europea che, per voce della signora von der Leyen, ha preteso di imporre loro il voto. Nessuna minaccia di alcun tipo può fermare la democrazia: i popoli europei alzano la testa e prendono in mano il loro destino».
Il deputato ungherese Balazs Orban, nonché direttore politico dell’ufficio del premier Viktor Orban, annuncia: «In questi tempi difficili, abbiamo più che mai bisogno di amici che condividano una visione e un approccio comuni alle sfide dell’Europa. Viva l’amicizia italo-ungherese».
Santiago Abascal, leader di un partito della destra spagnola: «Stanotte milioni di europei ripongono le loro speranze sull’Italia. Giorgia Meloni ha indicato la strada per un’Europa orgogliosa, libera e di nazioni sovrane».
Anche Mateusz Morawiecki, premier polacco, di è complimentato con Giorgia Meloni per la sua vittoria. Idem per Eric Zemmour, leader del partito di estrema destra francese Reconquete: «Congratulazioni a Giorgia Meloni e al popolo italiano! Come non guardare a questa vittoria come a una prova che sì, salire al potere è possibile?».
L’eurodeputata tedesca e vice leader di Afd, Beatrix von Storch, sulla vittoria di Fratelli d’Italia e del centrodestra: «Insieme agli amici Matteo Salvini e Giorgia Meloni si può costruire un forte governo di destra. Svezia al nord, Italia al sud: i governi di sinistra sono quelli di ieri».
